"Lasciato a terra
come una qualsiasi cartaccia
scalciato piu volte per svago altrui,
portato lontano dal vento
ho conversato notti intere
con qualche merda di cane
che presto si seccava
e piangevo, moriva
per questo piangevo.
Perche' in fondo ero morto anch'io
ero morto dentro
e inoltre mi stavo per biodegradare
definitivamente.
Al riparo dalla pioggia
quel che potevo
sotto lo stipite di qualche porta
di case abbandonate
piangevo e mi scioglievo
diventavo sempre piu un tutt'uno
con il suolo,
mi fondevo
piano.
-
Quando ormai rassegnato a morte certa
sento lo sciabattare
di qualcuno dietro a me ...
in quella giornata di sole,
una di quelle
che le cacche si seccano piu velocemente,
mentre io finalmente
respiravo un po.
...
Sentivo il suo profumo
ma non sapevo chi fossee
si avvicinava,
non poetvo girarmi
(causa torcicollo)
...
era Lei,
raccolse quella inutile cartaccia
che ero io
e mi lesse,
mi lesse dentro,
diventali la sua poesia
e Lei
la mia ispirazione"
giovedì 2 ottobre 2008
L'inutile cartaccia
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