giovedì 2 ottobre 2008

L'inutile cartaccia



"Lasciato a terra


come una qualsiasi cartaccia



scalciato piu volte per svago altrui,


portato lontano dal vento


ho conversato notti intere


con qualche merda di cane


che presto si seccava


e piangevo, moriva


per questo piangevo.



Perche' in fondo ero morto anch'io


ero morto dentro


e inoltre mi stavo per biodegradare


definitivamente.


Al riparo dalla pioggia


quel che potevo


sotto lo stipite di qualche porta


di case abbandonate


piangevo e mi scioglievo


diventavo sempre piu un tutt'uno


con il suolo,


mi fondevo


piano.


-


Quando ormai rassegnato a morte certa


sento lo sciabattare


di qualcuno dietro a me ...



in quella giornata di sole,


una di quelle


che le cacche si seccano piu velocemente,


mentre io finalmente


respiravo un po.


...


Sentivo il suo profumo


ma non sapevo chi fossee


si avvicinava,


non poetvo girarmi


(causa torcicollo)


...


era Lei,


raccolse quella inutile cartaccia


che ero io


e mi lesse,


mi lesse dentro,



diventali la sua poesia


e Lei


la mia ispirazione"

lunedì 22 settembre 2008

Ti amo, dialogo con una coscienza un po troppo invadente

Oddio no... no...noooooo,
mi sono innamorato!

e ora che faccio?
sono in pericolo, aiuto!

Non posso nemmeno sfogarmi sul cibo,
non ho piu fame!

non sento nemmeno il desiderio
di nicotina,

mi butto sull'alcool ho deciso!
no, nemmeno quello, ma porca Troia!
aiuto!

...

Ti amo!
noh! l'ho detto!
non ci posso credere
non sono piu io!

e adesso che c'e' ancora???
la barba!
chi mi ha tagliato la barba???

-sei stato tu-
io? chi ha parlato?
-tu-
io?
che succede?
un raptus di follia
e mi sono rasato...

pazzie!

chi mi ha lavato?
non puzzo piu!!!
rivoglio il mio odore!!!
help!
S.O.S!
aiutatemi!

e questa che musica e'?
chi mi ha messo questa musica?
mi esce miele dalle orecchie
che schifo!

-Calmo stai calmo-

e come faccio?
sento degli animali
nello stomaco!

-Degli animali?-

si, si giuro
non devo cagare,
sono animali, insetti,
come si chiamano dai,
che volano...
no, non le mosche...
quelle colorate dai!!!

-farfalle-

si quelle schifezze li!
nello stomaco
ti giuro!

-ma e' normale-

non dirlo!
non dirlo piu!!

-cosa? farfalle?-

zitto imbelle!

-haahah farfalle!!-

dillo ancora e ti uccido!

- farfalle , farfalle, amore , tu la ami, farfalle-

bastaaaah!!! taci,
ti uccido sulserio!

-dai dai farfallina dai-

lo hai voluto tu!

...

no dai scherzavo ti voglio bene,

-lo sapevo, sei un buono tu-

non ricominciamo eh!

-daccordo, ma stasera chiedile di uscire,

prova almeno che ti costa! sei un uomo o no?-

non mi tentare! potrei rovinarle la vita per sempre!

- non dire stramberie-

mmm stai zitto se la invito a cena?

-mmm puo' essere-

ve beh dai la chiamo...

- bravo, dai ci sentiamo quando farai ancora quel pensiero su Dio e la religione-

dai buona giornata,
alla prossima!

3 4 7 6 7 0 3 8 2 1

tuu tuu tuu

pronto?

ciao, sono quello dell'altra sera
con quel cappotto strano...

ah, si ciao!

...

mercoledì 23 luglio 2008

GiroFogli

Volevo scrivere qualcosa di sensato
invece
ho arrotolato il foglio
e l’ho fumato

giovedì 26 giugno 2008

Racconto: e alla fine imparò a vivere

...Respiravo a pieni polmoni dopo anni. Una leggera brezza mi attraversava dalle narici ai piedi, come fossi colpito da un fulmine di freschezza, tipo pubblicità delle chewingum.
ahhhhhhhhh! Avevo smesso di fumare da poco ma solo stamattina sento il vero beneficio di tale sacrifizio. Uso spesso la parola ‘’sacrifizio’’; ‘’sacrificio’’ mi sembra piu una fabbrica di ‘’sacri’’, tipo dove fanno i rosari e le robe da prete.

Esco con Caty al guinzaglio, è la mia Labrador, che non pensiate sia una donna; non esco al guinzaglio con una donna da anni.
Forse ero troppo impegnato a pensare alle mie sigarette, al cibo che trangugiavo come se ogni giorno fosse il giorno prima di una guerra nucleare.
E all’alcol... mmm l’alcol... ora si è sgonfiato, ma fino alla scorsa settimana, il mio Feggy, lo chiamavo cosi perchè ogni tanto mi parlava, era diventato grosso come un pallone da rugby.

Eh si, depressione si chiama.

Uno stato mentale in cui tutto deve finire domani, e il tuo corpo ne risente.
Polmoni bruciati, inquinati da tabacco e catrame, lo stomaco dilatato come un enorme budino alla vaniglia e smagliature al cioccolato.

Poi è arrivata Caty, mi ha graffiato la porta per una notte prima che decidessi di aprire.
Non aprivo a nessuno da mesi.
Mi facevo portare la spesa da internet, spendevo poco e non mi vedevano.
Ieri invece sono andato al Pam, un supermarchet immenso, mi sono sentito come in mezzo ad un autostrada, fra carrelli stracolmi, bambini imperattivi, donne, donnine, donnette, che mi guardavano... per la prima volta dopo anni mi guardava qualcuno.
In casa non avevo specchi, l’ultimo ha ancora il puzzo del Jameson che avevo scaraventato, senza pietà, qualche mese fa.

Respiro, anche piu del necessario. ahhhhhhh! mi sembra di avere l’apparato polmonare di superman, ogni tanto provo a espirare ghiaccio ma non ci reisco.
ahhhhhhhh!
Che sensazione.

Caty mi guarda impaziente, a pochi metri cè il suo albero preferito, e lei, è una che ama le tradizioni.
Così, concimato anche quest’ultimo pioppo ci incamminiamo verso il Pam.
Io respirando di continuo lei sbavando come il suo solito sulle mie scarpe.
Avevo due ‘’Edidas’’, scarpe che andavano di moda tre anni fà, prima di murarmi vivo.
L’entrata di quel supermercato era la cosa piu bella, c’erano spesso delle donnine, quasi tutte bionde e snelle, che distribuivano volantini.
Ieri Caty mi ha tirato cosi forte che capitai difronte a una di loro.
Vestita di verde con una spilletta d’oro sul seno destro.
Era cosi prosperosa che la spilletta si leggeva anche da lontano.
Si chiamava Orsola.
E non chiedetemi cosa avesse spinto Caty ad annusarla, forse la bella donnina aveva pestato una cacca, o forse il nome cosi animalesco aveva attirato la sua curiosità....

Il cane invece aveva capito tutto. Non sono cosi stupidi come pensiamo, mica cacche o lezzi strani, Caty sapeva che quella tipa lì.... Orsola, equivaleva a carezze assicurate. Cosi a testa bassa e lingua fuori, se nè stava docile, con qualla ragazza, quasi ad aspettare sgorgasse qualcosa da quella latteria sublime.

Io, molto cautamente, avevo allungato il guinzaglio al massimo, e me ne stavo a circa otto metri di distanza.
Non volevo mi guardasse, avevo addosso un pijama rosa con fantasie floreali orribili coperto da un lungo cappotto da pervertito.
Invece ,come se il caso mi prendesse per il culo,... con le mani perse nei rotoli tra carne e pelo di Caty, Orsola alzò lo sguardo verso la fine del guinzaglio... dove ovviamente c’ero io... fece cenno con la testa, presumo fosse un saluto, quindi alternando smorfie facciali tra le piu irriproducibili, anch’io, con le dita in scala appena fuori dalla tasca , la salutai, guardando da un’altra parte ;
richiamai il cane con un deciso colpo di corda, alzai i tacchi e me ne andai.
Una sorta di nervosismo sotto pelle mi faceva rizzare i peli di tutto il corpo. le mani serrate a pugno, denti stretti, che se avevo delle carie erano morte soffocate.
Una lacrima scendeva svelta, sbattendo qua e la tra escoriazioni, barba, punti neri e la mia caratteristica fossetta sulla guancia... sino ad arrivare fra le labbra... camaleonte, la mangiai, non era salata, era insolitamente amara.

sabato 21 giugno 2008

Mondo Cacca (poesia lassativa)

Questa terra è una cacca
lasciata da qualcuno
che non ha tirato l’acqua

la terra precisamente
è una cacca secca,
perchè cè il sole,
grande cacca scaldacacche

nella terra ci siamo noi
tante piccole cacchette
che corrono

ma, come tutti sappiamo
ci sono tante razze diverse
di cacche,
infondo però fatte della stessa pasta:
la cacca.

ci sono le cacche cinesi
dal colore caratteristico
giallo
come la cacca nei pannolini

poi quelle africane
cacche dure secche
di color nero
come il carbone di notte

le cacche indiane
rosso fuoco morroidi

le cacche arabe
color olivastro
da indigestione
di porri

infine le cacche piu puzzolenti
quelle occidentali
bianche
candide come neve
che
sembra siano state cacate
da uno che cacava
per l'ultima volta...

Nella terra scorrono fiumi di cacca
che sfociano in mari di cacca
o in laghi di cacca.

Le cacchine guidano auto di cacca
e hanno un lavoro di cacca

sono governate da cacche
che si distinguono
dalle altre cacche
per il loro puzzo
inconfondibile

l’odore di un politico
infatti,
è il caratteristico lezzo
del cacca-mmello
(animale dell’afri-cacca)

fumiamo tutti tanta cacca
che ci rovina i polmoni di cacca
dicono...
lo stesso se beviamo tutta quella cacca
poi abbiamo problemi al fegato
e vomitiamo cacca

studiamo un sacco
e ci riempiamo il cervello di cacca

...piove cacca...

cacca sui viali,
caccuratamente
in-cacca-rtata

secchiate di cacca
fredda
ogni giorno
al telegiornae delle cacche

e
‘’la corazzata Potemkin
è una cacata pazzesca’’

vabeh gioco a scacchi vah...
scacchini scacchetti scacchette

scacco!!!

tu scacchi?

io scacacco!

scacchiamo?

porco!!


...tutti alla fin fine siamo cacca
e torneremo cacca
come Dio ci ha fatti
(con tutto rispetto per Dio, che gli voglio bene, e i papa-boys),

basta solo aspettare
ingannando
l’attesa
scacazzando
qua e là
a sorpresa.

giovedì 19 giugno 2008

...uccidermi e rivivere...

Esco indenne da questa battaglia
ho ancora due gambe,
le braccia
mano destra
occhio
piede sinistro
occhio
piede destro
la barba un pò piu lunga
non ho alcuna cicatrice
a parte quelle delle cadute in bici da bambino
e quelle di tagli superficiali
che trovavo con sorpresa e orgoglio
e bruciavano sotto la doccia
dopo ogni partita di rugby.
I capelli sono cresciuti molto
a coprire la fronte.
Ho ancora tutti i denti
recentemente ingialliti dal fumo,
ma l'alito è ok comunque.
Allora perchè non rido?
perchè non esulto come chiunque dopo una vittoria?
Non ho sparato nemmeno un colpo del mio M16....
nemmeno uno che sporcasse la mia coscienza.
Le unghie... quali unghie?
le ho tutte mangiate sino a sanguinare.
Ho perso molto sangue.
Ho perso la vita ma sono vivo
non ho perso la dignità ma non la trovo piu...
cazzate troppe cazzate
che me frega a me delle mani
degli occhi
delle braccia
e delle gambe,
la testa poi...
vorrei essere un organismo monocellulare,
vorrei essere un fiore
che non è costretto a scrivere poesia
poichè è poesia...
vorrei vivere per impulsi
uccidermi e rivivere
morire una dieci cento mille volte
e vivere piu a lungo di Dio,
parlare con i santi non parlare con nessuno
e ancora uccidermi e rivivere
...
...
uccidermi e rivivere
ma senza morire
o almeno non morie
senza prima averti baciata...

lunedì 16 giugno 2008

Il vizio

D’oro e bianco vestita
fragile fra le mie dita
la guardo suadente
e lei niente
pare quasi morta
l’ultima di una scorta
l’ultima davvero
e non ne sono fiero
ma non m’importa

la avvicino piano
alle mie labbra umide
è così fredda
senza vita
rinsecchita
essiccata
senz’anima
non vorrei spezzarla
perchè è davvero l’ultima

ed è come un bacio
gelido e profondo
clagiale
passionale
come una farfalla
sulla neve
corteggiata
litigata dalle labbra
sempre piu umide

veloce
incoscente
raggelato
da una brezza
di morte
mi accingo
ad apprezzarne
le spoglie

stic stic fuoco!

e prenderla in moglie...



...ed ecco s’è accesa anche l’ultima sigaretta